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Si mise alla ricerca della luce. Comprese che i colori esistono nelle tonalità, nei sotto toni. Negli incavi della luce e dell'ombra. Questa ricerca sfociò nell'uso di uno strumento che non lo avrebbe mai più abbandonato: la spatola. Una lamina sottile e flessibile che permetteva di scavare la pittura. Viene qui fuori la sua prima esperienza di scultore. La spatola è per i pittori uno strumento difficilissimo e potentissimo. Nelle sue mani però si mutava in penna leggera che disegnava emozioni. Franco Natale nasce in Calabria il 19 febbraio del 1936 a Capistrano (VV), qui trova l'ambiente ideale per nutrire una pittura ricca di luci solari e colori mediterranei. Ha, fin dai primi anni, a maestro d'arte e di vita il nonno, Domenico Natale. Nel 1953 si arruola nell'Arma dei Carabinieri. A Galati Mamertino il giovane sottufficiale incontra la donna della sua vita, la moglie Mimma Giardinieri. Vibrante e indimenticabile questa esperienza come sottufficiale dell'Arma. Altri percorsi lo attendono e rientra in Calabria dove si dedica all'arte e all'insegnamento. Dal matrimonio con Mimma nascono cinque figli. Nel 1970 inizia il periodo più entusiasmante e ricco di soddisfazioni con numerose mostre in tutta Italia. Lascia la docenza nelle scuole medie, ove era stato incaricato quale insegnante di discipline artistiche, per dedicarsi interamente all'arte. Espone nelle principali Gallerie d'Italia e sue opere arricchiscono importantissime collezioni in tutto il mondo. Moltissimi i riconoscimenti di critica e pubblico. Ultimo il "Premio Renoir", postumo, attribuitogli a Capistrano nel 2018. Muore a Sant'Agata Militello il 21 gennaio del 2017.